Caterina II di Russia
era una modesta principessa tedesca, Sofia di Anhalt-Zerbst, quando fu
prescelta – per una delicata alchimia di equilibri politici – come sposa
dell’erede al trono di Russia. Costui, il futuro Pietro III, si rivelò un
giovane debole, disadattato, incapace di sostenere il ruolo che la storia gli aveva
assegnato, nonché fanatico partigiano di Federico II di Prussia: tutte ragioni
che contribuirono a renderlo inviso al popolo e all’esercito soprattutto. Dopo
aver sopportato infinite amarezze e affrontato lotte e intrighi con una
determinazione incrollabile, Caterina II – in seguito alla morte della zarina
Elisabetta – si pose a capo della congiura contro Pietro III: detronizzò e
lasciò assassinare il marito e finalmente regnò sola! Con il suo regno, durato
trentaquattro anni, Caterina II si è conquistata di diritto un posto tra i più
grandi sovrani di tutti i tempi. Questa biografia, più che dilungarsi sulla
storia del suo impero, si concentra, con dovizia di particolari ed esemplare
introspezione psicologica, sulla donna e granduchessa, sulla sua formazione e
laboriosa preparazione a governare. Sullo sfondo un’inedita corte russa dove
l’amore si confonde con l’intrigo e la sordida umanità si cela dietro al lusso
più sfrenato. Caterina la Grande è un dramma a tre voci: quelle di Elisabetta,
Pietro e Caterina. Ma anche la tragedia di un popolo che, sotto la guida del
rivoluzionario Pugačëv, tenta di spezzare antiche catene.
Zoé Oldenbourg
(1916-2002), nata a San Pietroburgo e cresciuta a Parigi, unisce il rigore
dell’informazione storiografica a una singolare efficacia pittorica e a una
sensibilissima analisi psicologica. Caterina la Grande fa seguito a un altro
importantissimo e celebre libro sulle Crociate con cui la scrittrice esordì
nella saggistica storica dopo una fortunata attività di narratrice. Con il
romanzo La Pierre angulaire ha meritato il prestigioso Prix Fémina.
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