lunedì 30 luglio 2018
giovedì 26 luglio 2018
lunedì 23 luglio 2018
venerdì 20 luglio 2018
martedì 17 luglio 2018
venerdì 13 luglio 2018
Una notte d’agosto a Badisco davanti al mare che parlava alla luna di Maurizio Nocera
È da molto tempo che Maurizio
Nocera si dedica alla ricerca sul Tarantismo(ne troverete testimonianza nella
ricca bibliografia che chiude questo pamphlet), un modo per stare con i piedi,
con le mani e con il pensiero nella Terra, con la sua Terra e con tutto il
carico simbolico e magico che concima e cresce la particolarità salentina. In
questo poema – “scritto a Badisco, forse in una notte d’agosto del 2015,
davanti al mare che parlava alla luna”, Maurizio Nocera rende omaggio, a tre
grandi personalità: il danzatore Giorgio Di Lecce, il tamburellista Uccio
Aloisi, lo studioso Sergio Torsello. (Mauro Marino) in copertina opera di Marco
Fiorillo
Info link
IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI DOMANI A DISO (LECCE)
Prossimo appuntamento de Impegno e disincanto in
Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano di Annibale Gagliani (I Quaderni del
Bardo Edizioni di Stefano Donno) il 14
luglio, ore 20:30, al Chiostro Ex Convento Frati Cappuccini (Diso, Lecce). Interverranno
l'editore Stefano Donno, Enrico Precone in dialogo con l’autore, Maria
Antonietta Vacca (Compagnia teatrale Scena Muta, Alessio Paiano e Antonio
Cerfeda (musicisti)
Il progetto verso l'UMANESIMO NUOVO DI
IMPEGNO E DISINCANTO
IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI,
DE ANDRÉ, GABER E R. GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI (I QUADERNI DEL BARDO
EDIZIONI DI STEFANO DONNO)
CON LA PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE,
PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E
RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO ETIMOLOGICO “LEI”
Ha inaugurato il suo cammino in questi giorni il
libro di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber
e R. Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Quattro
fuoriclasse del nostro Novecento: un professore, un filosofo e due poeti. In un
frangente storico di profonda povertà valoriale e artistica, essi ci indicano
la strada verso l’Umanesimo Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente
gli ultimi centosessant’anni d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I
Quattro emanano una luce invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre
contemporanee che svuotano progressivamente l’individuo. La loro arte è
disincanto allo stato puro: poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più
potenti per sfuggire all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un
grosso inganno, le mode del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità
civile sempre più evidente. In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso
i testi, le fonti e le testimonianze più vicine agli artisti, si può
rivoluzionare se stessi, abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.
Per Gagliani la scelta di affidarsi a questi
Quattro a-topos della parola, del silenzio e del suono non è casuale: «Essi
sono i più attuali che la nostra cultura contemporanea abbia sfornato e lo
saranno per sempre, come accade ai più grandi. Sono visionari, sensibili ed
estremamente innovativi. Tutto l’opposto del 99% degli pseudo-artisti che
navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi narrano il falso: i tatuaggi, il look
alla moda e l’aria dannata li fa sembrare all’avanguardia, invece sono obsoleti
dentro. I veri narratori della nostra epoca e del prossimo trentennio sono PPP,
FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon – presidente della Fondazione Giorgio
Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”.
Sono tutti e quattro intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie
terrene verso i più deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo
contemporaneo».
I Quattro Profeti hanno in comune la letteratura
di formazione e le battaglie combattute, contaminandosi a vicenda
indirettamente. Pasolini ha profondamente ispirato, soprattutto con i suoi Scritti
Corsari, Faber, Gaber e Rino Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di
punta del Sessantotto e si sono ritrovati ad avere una determinante amicizia in
comune: Luigi Tenco, che ha collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha
cambiato la vita a entrambi. Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo
Pasolini, ascoltando De André e guardando Gaber a teatro.
In estrema sintesi, un professore delle arti,
PPP, un poeta tradizionale aperto al futuro, FDA, un vero filosofo, GG, un
poeta fantascientifico che stazionava già nel futuro, RG, hanno scelto la
strada più ardua, non violentando loro stessi ed esprimendo un’arte di
fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano criticati dagli
“intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava i loro testi
per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono invincibili.
Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una generazione,
quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio
verrà letto da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con
spirito nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale
di Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa
la pena».
«Il primo libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo
di un traguardo personale importante, lungamente pensato, sviluppato, limato,
articolato negli anni precedenti, in cui l’autore ha esercitato una pazienza
non comune ed è andato alla ricerca di fonti e interpretazioni che spesso sono
testimoniali e di prima mano […]. Quando si ha a che fare con quattro icone
riconosciute della cultura alta e popolare dell’Italia contemporanea non è
facile dire qualcosa di nuovo, o anche semplicemente non è scontato evitare di
scrivere quattro profili staccati e avulsi, estranei tra loro, tanti quanti
sono gli artisti (tutti Maestri della parola, tre su quattro anche del suono)
che l’autore ha illustrato in questo libro. Ne è venuto fuori un percorso duro,
compatto, radicale; un insieme in cui appare chiaro, nelle persino ovvie
diversità di espressioni, temi, percorsi (anche politici), epoche, che cosa
unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano.
Com’è giusto, Annibale Gagliani salta sulle differenze e nota affinità mai
venute fuori prima, che però sono lì, pronte per essere scoperte». (Dalla
prefazione di «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano»,
curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale Gagliani nasce a Mesagne (BR) il 4
ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne all’Università del
Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio disincantato. È tra i
vincitori della seconda edizione del Master in Giornalismo 3.0 di Nuovevoci
Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo ricevendo il premio della
critica alla terza edizione del concorso letterario nazionale “Fuori dal
cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori dell’ILVA, “La vita è un
viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una collaborazione con l’amministrazione
del comune di San Donaci (BR) e diviene responsabile del laboratorio urbano
“Officine Creative”, promotore della cultura di strada. Nel 2014 costruisce e
organizza, assieme al Professore Marcello Aprile, la rassegna universitaria di
seminari rivoluzionari, “Cafè Barocco Revolution”, che registra cinque
edizioni. Nel 2015 lavora come reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università
del Salento, The Box Tv. Alla fine dello stesso anno si distingue come
narratore al Workshop giornalistico di Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile
della sezione culturale di «Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del
Tacco d’Italia. Alla fine del 2016 avvia una collaborazione con
«Rompipallone.it», curando una rubrica video che fonde l’arte al calcio:
“L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è corrispondente di Radio
Dimensione Italia per il calcio internazionale, editorialista di punta per
«Sport in Condotta» e ospite della trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal
2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente
cronaca della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e
politica per la rivista romana «L’Intellettuale Dissidente», e di musica e
sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto negli ambienti culturali
salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano di simbolismo e lasciano
un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli intellettuali, oltre ai
Quattro Profeti del saggio «Impegno e disincanto», ritroviamo Albert Camus,
Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Beppe Viola e Gianni
Brera.
Info
link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del
Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S. Simone 74 - 73107
Sannicola (LE)
Info
Link - http://www.iquadernidelbardoedizioni.it/
link del video trailer
giovedì 12 luglio 2018
Tanto fumo dentro tanta nebbia fuori nella macchina di Neal di Maurizio Leo
Parole definitive.
Scene di un finale. Interni in abbandono. Esterni desolati. Destini inchiodati.
Esistenze consumate. Tutto è già accaduto. Non c’è nulla che possa più
accadere. Chi e cosa doveva venire, avvenire, è venuto, avvenuto. Chi e cosa
doveva andare è andato. Non c’è da aspettare: niente, nessuno. Non c’è
orizzonte. Non c’è memoria. Tutto quello che si vede è solo una figura. Sono
figure superstiti quelle che guardano se stesse in questa poesia di Maurizio
Leo che sfilaccia il Novecento e s’insinua nei sotterranei di questo secolo
nuovo, di questo nuovo millennio. I paesaggi sono pozzanghere. Le creature
immobili. Le storie contratte. Il lessico essenziale, strizzato come straccio,
sorvegliato come se volesse, potesse sottrarsi, sfuggire alla trama,
addirittura al pensiero.
Info link
https://www.amazon.it/Tanto-dentro-tanta-nebbia-macchina-ebook/dp/B07F2L9FPH/ref=sr_1_15?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1531382350&sr=1-15&keywords=stefano+donno
I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno alle Passeggiate letterarie con Anna Scarsella e il suo White Loop
Specchia- Venerdì 13
luglio LibrArti curerà a Specchia la V° edizione della “Passeggiata Letteraria
nel borgo” (ideata e diretta da Tiziana Cazzato), un evento culturale per
promuovere la lettura, la letteratura e il territorio, con il patrocinio del
Comune di Specchia. Grandi voci della poesia e della narrativa salentina
risuoneranno nelle corti del centro storico e nei cortili degli antichi palazzi
del borgo. Una serata che si aprirà alle 19.30 nell’atrio di Palazzo Risolo con
un fantastico “Aperitivo con la scrittrice”: Federica De Paolis autrice di
“Notturno salentino” , presenterà il suo avvolgente romanzo (edito da
Mondadori), un “thriller hitchcockiano” ambientato in una masseria del Salento.
Dialogherà con la scrittrice romana, la professoressa Valeria Bisanti. La
poetessa e scrittrice, curatrice della sezione poesia, Lara Savoia ci guiderà
in un incantevole viaggio in versi e ci farà incontrare e conoscere il giovane
poeta di Gallipoli Andrea Donaera, compositore di “Occhi rossi” ( Round Midnight Edizioni) e
vincitore del premio internazionale di poesia “Ossi di seppia” (2018); la voce
splendida dell’esordiente riminese Gaia Giovagnoli, “Teratophobia”(Round
Midnight Edizioni”); Matteo Greco,che ritorna con i suoi incantevoli versi
nella sua nuova opera, “Una notte senza dire niente nacque il mare” (CartaCanta
editore); Daniela Liviello, che muove le parole come note musicali in “Litanie dell’acqua” (Lieto Colle) e Pina
Petracca, che nella sua “Solitudini a sud della tua luce” (Esperidi Edizioni)
intesse con la luna un emozionante dialogo di sguardi e versi. Il giovane
chitarrista Antonio Ingletti impreziosirà la serata con armoniosi intermezzi
musicali. Per la narrativa, quattro cortili accoglieranno altrettanti
scrittori, alla scoperta delle loro pagine, fra dialoghi e letture : lo
scrittore Graziano Gala presenta il nuovo libro della straordinaria attrice e
performer Lea Barletti, “Libro dei dispersi e dei ritornati” (Musicaos
Editore), una raccolta di undici
racconti che prendono spunto da alcune
fotografie di sconosciuti trovate nel baule di un rigattiere di Berlino; Antonietta
Fulvio dialoga con Pino De Luca, autore dell’intrigante e divertente noir
enogastronomico “Le rape di Santino” (Il Raggio Verde), Edy Campi presenta il
libro dello storico della musica, conduttore radiofonico, chitarrista
Alessandro Macchia, autore di un apologo
sul male e sul potere espiatorio del silenzio, “Fate finta che io sia il
diavolo” (Mimesis); il giallista Stefano Cambò dialoga con Anna Scarsella, autrice dell’avvincente e
intenso giallo “White loop” (I quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno),
il suo secondo romanzo. Ritorno nell’atrio di Palazzo Risolo per il grande
momento finale nel segno della memoria. Un incontro ricco di temi importanti,
per conoscere, approfondire, credere, sperare: Giovanni Impastato, nel
quarantesimo della morte del fratello Peppino, ucciso dalla mafia il 9 maggio
1978, ci porterà “Oltre i cento passi” (Piemme), condividendo con tutti il
ricordo commosso del giovane giornalista e raccontandoci il cammino compiuto dalla mafia e soprattutto
da chi continua a lottare e a credere nel valore della legalità. Dialogherà con
l’autore Brizio Montinaro, fratello di Antonio, agente della scorta di Giovani
Falcone, che ha perso la vita il 23 maggio 1992, nella strage di Capaci. Voce
narrante, l’attore e regista e teatrale, Pasquale Santoro, che ci regalerà
anche l’emozione di alcune poesie di
Peppino Impastato. Interviene Marco Ricchiuto, presidente del Forum dei Giovani
di Specchia. Non mancherà “L’angolo delle storie” curato da Zelinda Giunca, con
la partecipazione straordinaria di Pasquale Santoro. Uno spazio dedicato ai
bambini di tutte le età che ascolteranno favole, racconti e potranno dare
libertà alla loro fantasia in un laboratorio creativo. Durante la serata torna
il concorso estemporaneo, “Fotografa la tua Passeggiata Letteraria”, curato da
Alessandro Rizzo, e che vede la collaborazione della rivista online e cartacea “Arte e Luoghi”, curata dalla casa
editrice Raggio Verde. I lettori potranno scattare foto della serata culturale
e inviarla all’indirizzo mail dell’associazione LibrArti (librarti.specchia@gmail.com)
e vincere così i libri protagonisti della “Passeggiata Letteraria nel
borgo” Una giuria di appassionati ed
esperti valuterà le fotografie più belle
e assegnerà, durante la serata, i premi agli autori degli scatti selezionati. Le
fotografie vincitrici saranno inoltre pubblicate, con nome e cognome dell’autore, sulle pagine Facebook di
LibrArti, Passeggiata Letteraria, la pagina Facebook e la rivista online e
cartacea “Arte e luoghi” e costituiranno l’archivio di immagini della V edizione
della Passeggiata Letteraria. Intervengono Rocco Pagliara, sindaco di Specchia,
e Giorgio Biasco, Assessore alla Cultura. Durante la serata sarà allestita una “Libreria sotto le stelle” con
l’esposizione delle proposte del catalogo delle case editrici presenti
all’evento e la partecipazione della Libreria Idrusa.
lunedì 9 luglio 2018
Il Tempo di un Caffè – on the road Book Tour Sesta Tappa con Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano di Annibale Gagliani (I Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Prossimo appuntamento per Il Tempo di un Caffè – on
the road Book Tour Sesta Tappa, de Impegno e disincanto in Pasolini, De André,
Gaber e R. Gaetano di Annibale Gagliani (I Quaderni del Bardo Edizioni di
Stefano Donno) il 10 luglio, ore 19:30, Porta d'Oriente, Castello
Spinola-Caracciolo, Andrano (LE). Accompagneranno magistralmente l’autore e gli
ospiti nel vortice di poesia e musica disincantata, l'editore Stefano Donno, il
giornalista Rai Raffaele Gorgoni e la docente di lettere Valeria Bisanti.
Il progetto verso l'UMANESIMO NUOVO
DI IMPEGNO E DISINCANTO
IMPEGNO E DISINCANTO IN PASOLINI, DE ANDRÉ, GABER E R.
GAETANO DI ANNIBALE GAGLIANI (I QUADERNI DEL BARDO EDIZIONI DI STEFANO DONNO)
CON
LA PREFAZIONE DI MARCELLO APRILE, PROFESSORE ORDINARIO DI LINGUISTICA ITALIANA
DELL’UNIVERSITÀ DEL SALENTO E RESPONSABILE DELLA LETTERA “D” DEL DIZIONARIO
ETIMOLOGICO “LEI”
Ha inaugurato il suo cammino in questi giorni il libro
di Annibale Gagliani, «Impegno e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R.
Gaetano», i Quaderni del Bardo edizioni di Stefano Donno. Quattro fuoriclasse del nostro Novecento: un
professore, un filosofo e due poeti. In un frangente storico di profonda
povertà valoriale e artistica, essi ci indicano la strada verso l’Umanesimo
Nuovo, analizzando emozionalmente e asetticamente gli ultimi centosessant’anni
d’Italia e del mondo Occidentale (bilaterale). I Quattro emanano una luce
invincibile, in grado di penetrare nelle tenebre contemporanee che svuotano
progressivamente l’individuo. La loro arte è disincanto allo stato puro:
poesia, prosa, cinema, teatro e musica: le armi più potenti per sfuggire
all’omologazione socioculturale del Duemila. Il 68 è un grosso inganno, le mode
del mercato sono letali, la mancanza di sensibilità civile sempre più evidente.
In questo viaggio disincantato, eseguito attraverso i testi, le fonti e le
testimonianze più vicine agli artisti, si può rivoluzionare se stessi,
abbracciando umanamente le incommensurabili profezie.
Per
Gagliani la scelta di affidarsi a questi Quattro a-topos della parola, del
silenzio e del suono non è casuale: «Essi sono i più attuali che la nostra cultura
contemporanea abbia sfornato e lo saranno per sempre, come accade ai più
grandi. Sono visionari, sensibili ed estremamente innovativi. Tutto l’opposto
del 99% degli pseudo-artisti che navigano in mainstream oggi. Quest’ultimi
narrano il falso: i tatuaggi, il look alla moda e l’aria dannata li fa sembrare
all’avanguardia, invece sono obsoleti dentro. I veri narratori della nostra
epoca e del prossimo trentennio sono PPP, FDA, GG e RG». Come afferma Paolo Dal Bon – presidente
della Fondazione Giorgio Gaber – all’interno del saggio, «Essi hanno “un’intatta percezione del dolore”. Sono tutti e
quattro intellettuali degli ultimi, narratori delle ingiustizie terrene verso i
più deboli e osservatori delle grandi contraddizioni dell’uomo contemporaneo».
I
Quattro Profeti hanno in comune la letteratura di formazione e le battaglie
combattute, contaminandosi a vicenda indirettamente. Pasolini ha profondamente
ispirato, soprattutto con i suoi Scritti Corsari, Faber, Gaber e Rino
Gaetano. De André e Gaber sono gli artisti di punta del Sessantotto e si sono
ritrovati ad avere una determinante amicizia in comune: Luigi Tenco, che ha
collaborato con tutti e due e dopo la sua morte ha cambiato la vita a entrambi.
Riguardo Rino Gaetano, è cresciuto leggendo Pasolini, ascoltando De André e
guardando Gaber a teatro.
In
estrema sintesi, un professore delle arti, PPP, un poeta tradizionale aperto al
futuro, FDA, un vero filosofo, GG, un poeta fantascientifico che stazionava già
nel futuro, RG, hanno scelto la strada più ardua, non violentando loro stessi
ed esprimendo un’arte di fortissimo impegno e disincanto sociale. Venivano
criticati dagli “intellettuali” del potere, dalla gente frivola che ghettizzava
i loro testi per evidenti deficit di sensibilità. Uniti, tutti e quattro, sono
invincibili. Diventano un’arma dolcissima in grado di colpire e migliorare una
generazione, quella dell’autore. Gagliani spiega le intenzioni del suo lavoro: «Se il saggio verrà letto
da tanti giovani, magari si accenderà la curiosità di ascoltare con spirito
nuovo i cantautori che cito, omaggiando di conseguenza l’opera totale di
Pasolini. Allora sì, questo viaggio avrà un senso. Allora sì, ne sarà valsa la
pena».
«Il primo
libro di Annibale Gagliani è lo sviluppo di un traguardo personale importante,
lungamente pensato, sviluppato, limato, articolato negli anni precedenti, in
cui l’autore ha esercitato una pazienza non comune ed è andato alla ricerca di
fonti e interpretazioni che spesso sono testimoniali e di prima mano […].
Quando si ha a che fare con quattro icone riconosciute della cultura alta e
popolare dell’Italia contemporanea non è facile dire qualcosa di nuovo, o anche
semplicemente non è scontato evitare di scrivere quattro profili staccati e
avulsi, estranei tra loro, tanti quanti sono gli artisti (tutti Maestri della
parola, tre su quattro anche del suono) che l’autore ha illustrato in questo
libro. Ne è venuto fuori un percorso duro, compatto, radicale; un insieme in
cui appare chiaro, nelle persino ovvie diversità di espressioni, temi, percorsi
(anche politici), epoche, che cosa unisce Pier Paolo Pasolini, Fabrizio De
André, Giorgio Gaber e Rino Gaetano. Com’è giusto, Annibale Gagliani salta
sulle differenze e nota affinità mai venute fuori prima, che però sono lì,
pronte per essere scoperte».
(Dalla prefazione di «Impegno
e disincanto in Pasolini, De André, Gaber e R. Gaetano», curata dal Prof. Marcello Aprile)
Annibale Gagliani nasce a Mesagne
(BR) il 4 ottobre del 1992. Si laurea con lode in Lettere Moderne
all’Università del Salento, dopo aver discusso una tesi sul linguaggio
disincantato. È tra i vincitori della seconda edizione del Master in
Giornalismo 3.0 di Nuovevoci Network, a Napoli. Comincia il suo sentiero narrativo
ricevendo il premio della critica alla terza edizione del concorso letterario
nazionale “Fuori dal cassetto”, per un racconto dedicato ai lavoratori
dell’ILVA, “La vita è un viaggio favoloso”. Nel 2013 instaura una
collaborazione con l’amministrazione del comune di San Donaci (BR) e diviene
responsabile del laboratorio urbano “Officine Creative”, promotore della
cultura di strada. Nel 2014 costruisce e organizza, assieme al Professore
Marcello Aprile, la rassegna universitaria di seminari rivoluzionari, “Cafè
Barocco Revolution”, che registra cinque edizioni. Nel 2015 lavora come
reporter per la web tv d’Ateneo dell’Università del Salento, The Box Tv. Alla
fine dello stesso anno si distingue come narratore al Workshop giornalistico di
Sportitalia, a Milano. Nel 2016 diventa responsabile della sezione culturale di
«Leccecronaca.it», dove racconta vizi e virtù del
Tacco d’Italia. Alla fine del 2016 avvia una collaborazione con «Rompipallone.it», curando una rubrica video che
fonde l’arte al calcio: “L’arte del gusto calcistico”. Nello stesso periodo è
corrispondente di Radio Dimensione Italia per il calcio internazionale,
editorialista di punta per «Sport
in Condotta» e ospite della
trasmissione leccese Piazza Giallorossa. Dal 2017 collabora con il «Nuovo Quotidiano di Puglia», raccontando l’ardente cronaca
della provincia di Brindisi. Da gennaio 2018 narra di letteratura e politica
per la rivista romana «L’Intellettuale
Dissidente», e di musica e
sport per il periodico «Contrasti». È conosciuto negli ambienti culturali
salentini per le sue poesie anarchiche, che profumano di simbolismo e lasciano
un sapore romantico sulle labbra. Tra i suoi modelli intellettuali, oltre ai
Quattro Profeti del saggio «Impegno
e disincanto», ritroviamo
Albert Camus, Roland Barthes, Leonardo Sciascia, Eugenio Montale, Beppe Viola e
Gianni Brera.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i
Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e Redazione: Via S.
Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
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