giovedì 21 dicembre 2017

IL MAGINFICO GIGANTE DELL’ADE AL FONDO VERRI DI LECCE



Dopo gli appuntamenti presso il Museo di Calimera (il più recente) e presso Finale Ligure in occasione della riunione Nazionale di Speleologia (nel mese di ottobre) Il magnifico gigante dell’Ade giunge pure a Lecce e verrà presentato dall’ editore Stefano Donno, in presenza degli autori, venerdì 22 dicembre alle ore 19,30 presso il Fondo Verri, in via Santa Maria del Paradiso 8A.
Nel 1993 spettò ad alcuni speleologi il ritrovamento dello scheletro fossile del cosiddetto “Uomo di Altamura”, entro il sistema carsico della Grotta di Lamalunga, nell’Alta Murgia della Puglia. Successivamente, intorno al 2009, in seguito agli studi condotti sul Dna, fu possibile collocare cronologicamente i reperti. All’Uomo di Altamura venne restituita finalmente un’età, individuata nell’intervallo finale del pleistocene medio, tra le forme di Homo Erectus (400 mila anni) e le forme di Homo di Neanderthal (85 mila anni). La grotta di Lamalunga, cui si accede attraverso un inghiottitoio profondo circa dieci metri, è una delle poche grotte d’Europa ad avere avuto un lungo periodo di isolamento, che ne ha determinato, al contempo, la preziosa biodiversità troglobia. Il lavoro di riscoperta della Grotta prosegue ad oggi grazie alla competenza degli speleologi Salvatore Inguscio e Emanuela Rossi de il Laboratorio Ipogeo Salentino di Biospeleologia “Sandro Ruffo” (LISaBios) e Giovanni Ragone del il Centro Altamurano Ricerche Speleologiche (CARS), con il loro “Il magnifico gigante dell’Ade –Biospeleologia, storia e descrizione della Grotta di Lamalunga. Come affermato dagli autori «La scoperta di una nuova specie di animale ipogeo ha dato risalto alle osservazioni compiute nella Grotta di Lamalunga e tali osservazioni hanno consentito l’inserimento di questa grotta tra le più ricche di fauna terrestre della regione pugliese oltre che tra quelle con un alto indice di specializzazione. Il testo riporta anche un capitolo sulla scoperta della grotta e importanti ipotesi sulle vicende che hanno portato l’Uomo di Altamura nella cavità: il più antico incidente speleologico che si conosca»

Laura Pausini sarà la prima donna al Circo Massimo: due serate evento a...

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Little Bitches Trailer (2017)

venerdì 15 dicembre 2017

A Natale noi de I Quaderni del Bardo non vogliamo ...




















Non vogliamo porti davanti a dubbi amletici di alcun tipo, ma sappiamo che è un fatto: alcuni di noi hanno sviluppato una forte allergia al Natale e vivono dicembre stringendo i denti e la cinghia, aspettando fiduciosi l’arrivo della Befana (che tutte le Feste si porta via, urrà!), mentre altri ascolterebbero “Jingle bells” sorseggiando vin brulé 365 giorni all’anno.
troverai  il modo di essere altro, di essere altrove, di  essere oltre! Buona lettura con i nostri libri

A Torino c'è BOW

Oggi Lettere da una Taranta di Raffaele Gorgoni si presenta a Cavallino (Lecce)

Oggi 15 dicembre 2017 alle ore 18.30 nella Sala Consiliare “Mario Gorgoni” del Palazzo Ducale dei Castromediano a Cavallino. Ad aprire la serata saranno i saluti del sindaco di Cavallino Avv. Bruno Ciccarese Gorgoni, mentre a dialogare con l'autore saranno il Professor Giancarlo Vallone, Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università del Salento e il Dottor Giuseppe Pascali, giornalista de la Gazzetta del Mezzogiorno e scrittore.
Il libro - Originalissimo il testo in cui dopo tante pizziche e notti melpignanesi è proprio la tanto " bistrattata, odiata e amata, adulata e disprezzata, incensata e criticata, vezzeggiata e maltrattata" Taranta ad esserne la protagonista. È proprio lei la Lycosa Tarantola ad infrangere il velo di omertà e dire tutto quello che pensa del Salento, dei politici, della notte della Taranta e delle tarantate. E lo fa scrivendo delle lettere ad un essere umano di cui probabilmente non conosce neanche il nome, ma che è l'interlocutore più adatto ad accogliere le sue opinioni e i suoi sfoghi confidenziali, finalmente libera dalle catene di tradizioni e grottesche maldicenze. Le lettere sono precedute da uno sfogo vocale che l'autore traspone in dialetto e poi parte il racconto storico che non lascia spazio alla noia. Tutto è condotto con accuratezza di dettagli e con grande semplicità, catturando il lettore ansioso di scoprire aneddoti ed episodi storici, e quasi “mitologici” un po' forse dimenticati che si sono succeduti negli stessi vent'anni della notte melpignanese e che riaffiorano nella memoria con grande godimento. Il contenuto all'interno delle lettere è quasi sfacciato, perché la Taranta si toglie finalmente tanti" sassolini nelle scarpe" (proprio come il titolo della collana editoriale diretta dallo stesso Gorgoni) rivelando cose viste entrando in quei luoghi dove gli umani non avevano accesso. Lo sfogo di una taranta non può certo incorrere in accuse partitiche e per questa sua immunità è libera di raccontarci fatti ai più sconosciuti. Dalle prime forme di tarantismo alla sua quasi sparizione con le prime emigrazioni verso il nord anche da parte delle donne, con le assunzioni nelle fabbriche quando il morso che provocava convulsioni sincopate viene sostituito dal valium o da una seduta dal parrucchiere. La scrittura ha il ritmo sincopato del tamburello ancestrale, e chi legge è preso nel vortice delle notizie e degli episodi raccontati. Parallelamente ai vent'anni della notte della Taranta nulla viene dimenticato. La politica con eventi non sempre edificabili, gli antropologi, gli scienziati, gli anni cinquanta, la televisione, il muro di Berlino, l'Ilva, la democrazia, la prima Repubblica, i vari politici che nel Salento hanno fatto il buono e il cattivo tempo, i flussi migratori e l 'incapacità di trarne beneficio derivante da altre culture. Non vengono tralasciati neanche Ovidio e le sue Metamorfosi, Plutarco, l'Odissea , l'Iliade e Dante. La Taranta nelle sue lettere non dimentica di criticare personaggi che si sono mossi nell'ambito della kermesse di Melpignano, ma fa anche tanti elogi a chi aveva capito sin dall' inizio il senso vero di quella manifestazione. Chi pensava, avendo in mano il libro, di trovarsi dinanzi ad una favola moderna avrà la piacevole sorpresa, leggendolo, di avere in mano un pezzo di storia ironicamente descritta dall'autore con la sua solita penna insolente

Raffaele Gorgoni, giornalista, è inviato speciale della tgr Rai. Ha pubblicato Periferia infinita – Storie d'altra Mafia, Lo scriba di Casole, L'oratorio della peste, Communysm Bed & Breakfast per i tipi di Besa Editrice

MELEGATTI SFORNATO L’ULTIMO PANDORO

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CENTRI COMMERCIALI: L’IMPRESSIONANTE CALENDARIO DEL CONAD

giovedì 7 dicembre 2017

Top 5 Biggest Lies About School

Charlie Charles - RAP ft. Izi

YouTube Rewind: The Shape of 2017 | #YouTubeRewind

Esce per i Quaderni del Bardo Edizioni Al di qua delle palpebre. Cronache e prassi di un onironauta di Roberto Shambhu





















"Il sogno lucido, come arte divinatoria, è realmente il ponte tra il terrigeno e il superno? È una pura funzione vitale, una meccanica circadiana o, piuttosto, la visione onnisciente, l'estensione edenica del supercosciente? Roberto Shambhu scaglia arditamente i suoi astragali negli universi del non-tempo, conducendoci in quella dimensione "altra" dell'esistenza, stillandone un metodo, cogliendone una pratica." (Dall'introduzione di Stefano Delacroix)

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Stefano Donno artista salentino partecipante a “REPLAY/Il vizio dell’errore” II Edizione. Collettiva d’arte contemporanea a cura di Benedetta Spagnuolo















Inaugura oggi Giovedì 7 Dicembre alle h.18:00 in Sala Messina (Ex pescheria di Giarre-CT) la II Edizione della Collettiva d’arte contemporanea “REPLAY/Il vizio dell’errore” organizzata da “Artisti Italiani” e a cura di Benedetta Spagnuolo. Anche quest’anno artisti da tutta Italia proporranno al visitatore “flashback della loro vita” riflessi su opere visive e performance, dove in questo caso la cura per uscire dal limite del “ripetersi” è proprio l’atto del “mostrarsi”; il vernissage aprirà con un audio performance dal titolo “E’ umano”. L’architettura gioca anch’essa un ruolo fondamentale nel progetto, dove i moduli ripetuti delle vetrate riprendono la tematica in questione; “Replay” infatti riflette esattamente il concetto di serialità. In un dialogo inevitabilmente collegato alla contemporaneità più attuale, le opere e l’architettura sono opposti e allo stesso tempo coincidenti, come pelle e scheletro, come centro e periferia. La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 17 Dicembre 2017. “REPLAY” ‹rìiplei› s. ingl. [dal v. (to) replay «giocare, o rappresentare, di nuovo», comp. di re- e (to) play «giocare»] o meglio ancora: “RIPETERE”. Sembra paradossale, a volte perfino assurdo, ma spesso le persone tendono a ripetere comportamenti che le hanno danneggiate e si rimettono in situazioni già sperimentate e pericolose dal punto di vista emotivo e/o fisico; questo accade per molte ragioni e in realtà segue una logica interna perfettamente comprensibile, sebbene in apparenza anomala. Questa tendenza a ripetere lo stesso “errore” si chiama “coazione a ripetere” ovvero la tendenza a ripetere la stessa cosa; la coercizione a compiere ripetutamente le stesse azioni è il principio per cui una persona cerca di superare qualcosa di irrisolto che affonda le radici nel remoto passato, rimettendosi nelle identiche circostanze che provocarono quell’antica difficoltà.
Sigmud Freud parla proprio di questo nel libro “Al di la del principio di piacere” del 1920: "Ciò che rimane privo di spiegazione è sufficiente a legittimare l'ipotesi di una coazione a ripetere, che ci pare più originaria, più elementare, più pulsionale di quel principio di piacere di cui non tiene alcun conto".
Ma perché ripetiamo lo stesso errore? In realtà noi tendiamo a ripetere la stessa “soluzione” e non lo stesso errore. Ognuno di noi, in passato, ha adottato una strategia, una soluzione per uscire da certe difficoltà; questa strategia ha delle conseguenze e tra queste c’è anche il famoso “errore”. Quindi questo comportamento nasce perché ci sembra istintivamente la cosa più ovvia e giusta da fare, esattamente come lo è stato in passato, ma il fatto che lo sia stato in passato non ci costringe a ripeterlo in futuro, anche perché spesso la stessa strategia può provocare più danni che benefici. Allora perché lo facciamo? Semplicemente perché le soluzioni a noi più familiari o le abitudini (anche se sbagliate) ci sembrano le più giuste se non addirittura le uniche. Per uscire da questi continui “Replay” la strada è quella della consapevolezza del riconoscere il meccanismo del quale si è vittime e di essere capaci di “frenarsi” quando questa abitudine si manifesta. Questa collettiva vuole essere un’affermazione dei propri errori e desidera soprattutto offrire spunti per uscire da questo limite, perché mostrarsi significa in questo caso prendere “atto” delle proprie azioni. Replay è il vizio dell’errore, da percorrere, da varcare, da ripetere…. replay….replay….replay…
Artisti: Giuseppe Aicolino / Pinuccia Alì / Elvezia Allari / Lorella Cerquetti / Mirko Colletti / Anna Compagnone / Roberta Conti / Nicoletta Cossa / Jordan Cozzi / Stefano Donno / Ilaria Finetti / Antonio Lucarelli / Serena Semeraro / Giselle Treccarichi / Rosetta Tronconi.


Data: dal 8 al 17 Dicembre 2017
Vernissage: Giovedì 7 Dicembre - H. 18:00 + Performance “E’ Umano” di Marinella Scordo
Location: Sala Messina (Ex pescheria), via Calderai 52, Giarre (CT)
Orari: Tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00
Ingresso libero
In collaborazione con: Comune di Giarre - Assessorato Sport e Turismo
Evento a cura di: Benedetta Spagnuolo
Organizzazione: ARTISTI ITALIANI - arti visive e promozione
Media Partner: Edizioni Lapis, Pls Magazine e Culturame
ARTISTI ITALIANI-arti visive e promozione

Comune di Giarre (CT) - www.comune.giarre.ct.it
+39.095.96.31.11
Edizioni Lapis srl - Segnali di Suoni & Visioni in Sicilia
Culturame - Webzine di arte e cultura contemporanea
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